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L’ozono: la nuova frontiera contro la carie infantile

Oggi l’attenzione al trattamento odontoiatrico del bambino è maggiore rispetto a qualche anno fa: il tema è stato approfondito e, gradualmente, sono state messe a punto tecniche e tecnologie pensate proprio per la bocca dei più piccoli. Anche i genitori sono molto più attenti di un tempo, eppure si vedono sempre più bambini – a volte molto piccoli – con numerose carie sui denti da latte.

Questo è quasi sempre determinato dall’uso del biberon con bevande zuccherate (latte e zucchero o miele, latte e biscotti) soprattutto nelle ore notturne. In alcuni casi anche l’allattamento materno proseguito per anni durante la notte a richiesta, quando non è possibile poi lavare i denti al bambino, può essere responsabile della presenza di carie precoce dell’infanzia. Un bambino sotto i 3 anni è molto difficile da curare, per cui sarebbe ottimale prestare attenzione ed evitare la formazione della carie. Se, però, la carie è presente bisogna agire in fretta, per evitare che il problema peggiori causando dolore, ascessi ed infezioni.

L’evoluzione medico-scientifica ha messo a punto una tecnologia che consente un trattamento molto rapido della carie, totalmente indolore per il bambino, grazie all’utilizzo dell’ozono. L’ozono è un forte agente ossidante, dall’effetto antibatterico e antivirale, e ha la capacità di intervenire sul metabolismo delle proteine, stimolando il naturale processo di guarigione. Ha fatto la sua prima apparizione negli studi odontoiatrici negli anni ‘30 del 900, ma è nei primi anni 2000 che sono state messe a punto apparecchiature a circuito chiuso in grado di produrre ozono sottovuoto e di veicolarlo direttamente sulla lesione cariosa, senza alcuna dispersione del gas all’interno del cavo orale.

Il trattamento, assolutamente indolore, prevede l’applicazione sul dente di una speciale cappetta in silicone, che garantisce la tenuta ermetica tra il puntale erogatore e il dente stesso. L’erogazione dura circa 60 secondi e permette di eliminare i batteri cariogeni, senza intaccare la struttura del dente e favorendo la remineralizzazione dell’elemento. L’effetto è questo: l’ozono interferisce sul meccanismo di progressione della carie, sterilizzando la lesione e rendendo il dente più resistente. L’approccio chirurgico lascia spazio a quello biologico, che garantisce un risultato ottimale senza dolore per il bambino.

L’ozono si può utilizzare in via preventiva anche nei casi di ipomineralizzazione dei molari (MIH o EH). I denti dei bimbi che soffrono di MIH sono molto sensibili: i pazienti spesso  fanno fatica a mangiare e sono poco collaboranti, perché anche l’anestesia su di loro ha un effetto ridotto. Utilizzare l’ozono permette di aggirare il problema: la tecnica riduce la sensibilità del dente e ne favorisce la remineralizzazione, rendendo la cura  meno invasiva.